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Stress termico da caldo e cambiamento climatico

07giugno2025

Nel contesto del cambiamento climatico globale, l’esposizione al calore rappresenta una minaccia crescente per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare in ambienti non climatizzati e in settori ad alta intensità fisica (quali ad esempio i comparti dell’edilizia, dell’agricoltura, della logistica).

Per quanto riguarda le lavorazioni all’aperto, il sito del progetto WORKLIMATE fornisce mappe nazionali di previsione del rischio caldo, basate su modello meteorologico di 2 km di risoluzione spaziale, mostrando la previsione fino a tre giorni, per quattro momenti della giornata corrispondenti alle ore 8, 12, 16 e 20. Tale sistema di allerta caldo costituisce un valido strumento per l’applicazione delle misure di prevenzione del rischio e la pianificazione delle attività più impegnative dal punto di vista fisico durante i momenti più freschi della giornata.

Per quanto riguarda gli ambienti severi caldi, la valutazione del rischio microclimatico si basa sugli indici di stress termico WBGT e PHS. Il primo livello prevede uno screening iniziale tramite l’indice WBGT e se i valori risultano superiori alle soglie critiche, si procede tramite il modello PHS che consente di stimare l’aumento della temperatura corporea, la perdita di liquidi ed il tempo massimo di esposizione consentito (tempo limite oltre il quale l’aumento della temperatura corporea o la disidratazione diventano critici).

 

 

 

 

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