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Piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032

01marzo2024

Nella Gazzetta Ufficiale n. 43 del 21 febbraio 2024 è stato pubblicato il DPCM 11 gennaio 2024 recante "Adozione del piano nazionale d'azione per il radon 2023-2032". Tale piano nazionale era previsto dall’art. 10 del D.lgs 31 luglio 2020 n.101 (atto di recepimento della Direttiva 2013/59/Euratom).

Il radon è un gas radioattivo inodore, incolore e insapore, deriva dal decadimento dell’uranio ed è presente nell’aria in quantità variabile, è ovunque nella crosta terrestre e rappresenta la maggiore fonte di rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti di origine naturale. Il radon proviene principalmente dal suolo, dai materiali da costruzione e dall’acqua. Essendo un gas fuoriesce dal terreno e dai materiali da costruzione e si libera dall’acqua: all’aperto si disperde in atmosfera, mentre negli ambienti chiusi, dove mediamente la popolazione trascorre l’80% del tempo, si accumula, raggiungendo, in alcuni casi e in assenza di ventilazione, concentrazioni che sono la prima causa di aumento di rischio di tumore polmonare dopo il fumo. La concentrazione di radon in aria è estremamente variabile, sia temporalmente che territorialmente e il rischio è proporzionale alla sua concentrazione e al tempo trascorso in sua presenza. In un’azienda sono da tenere sotto controllo in modo particolare i luoghi di lavoro nei seminterrati e similari.

L’esposizione al radon ed il suo impatto possono essere ridotti con opportune politiche di intervento e, a questo scopo, il Piano interviene con strategie volte alla misurazione, alla prevenzione e alla riduzione dell’esposizione della popolazione. Adeguate campagne informative verranno sviluppate a livello nazionale e locale. E’ prevista inoltre una connessione con i programmi di efficientamento energetico e con gli altri programmi di qualità dell’aria indoor.

 

 

 

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